Azzurro Astana sulla salita più dura. Dopo il trionfo di Pello Bilbao a Folgaria, Miguel Angel Lopez, scalatore della squadra kazaka, vince la seconda tappa del Tour of the Alps davanti a Thibaut Pinot (FDJ) e Ivan Sosa (Androni Giocattoli). Una vittoria decisa dallo sfiancante sprint a cinque sull’Alpe di Pampeago, leggendaria salita legata alla memoria di Marco Pantani, con il colombiano bravo ad aspettare il momento giusto per staccare gli avversari a cinquanta metri dall’arrivo. Sotto il traguardo, le braccia al cielo per ricordare Michele Scarponi, compagno di squadra di Lopez morto nell’aprile del 2017 mentre si allenava per il Giro d’Italia. Un omaggio doveroso, a un anno esatto di distanza dall’ultima vittoria del ciclista italiano, proprio in una tappa del Tour of the Alps.
A indossare la maglia ciclamino di leader della corsa è Ivan Sosa, giovanissimo talento dell’Androni Giocattoli, capace di replicare il terzo posto della prima giornata precedendo sua maestà Chris Froome. Quinto e migliore degli italiani, Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) mentre Fabio Aru taglia il traguardo con 34 secondi di ritardo da Lopez. Un buon risultato per il ciclista sardo, apparso ancora in ritardo di condizione dopo il rientro dall’infortunio nella Volta di Catalogna ma capace di rimanere vicino ai più forti fino a due chilometri dall’arrivo.
La gara – Inizio a ritmi alti con il gruppo allungato ma sempre compatto fino alla discesa del Redebus dove scattano in sei, tra questi anche due italiani: Jacopo Mosca (Wilier Triestina) e Marco Frapporti (Androni Giocattoli). Grazie a un’ottima collaborazione, i fuggitivi aumentano il distacco dal gruppo fino a toccare i cinque minuti ma con il passare dei chilometri, le squadre più forti aumentano il passo iniziando la rimonta. Sulla salita di Cavalese Jacopo Mosca si stacca dalla testa della corsa lasciando Marco Frapporti, Quentin Jauregui (AG2R) e Stephen Rabitsh (Felbermayr – Simplon) davanti a tutti. Con l’inizio dell’Alpe di Pampeago, il distacco tra i primi e il gruppo cala ulteriormente e a cinque chilometri dall’arrivo vengono ripresi, con gli uomini della FDJ prima e della SKY poi, a guidare una cinquantina di ciclisti nella parte più dura della scalata con tratti fino al 14% di pendenza. Jan Hirt (Astana) e Riccardo Zoidl (Felbermayr) tentano la fuga ma vengono ripresi quasi subito dai più forti che a due chilometri dal traguardo si danno il cambio fino allo strappo finale di Lopez che mette le ruote davanti alla bici di Pinot e alza le braccia al cielo.
Dopo le fatiche del Redebus e dell’Alpe di Pampeago, domani si riparte con la terza e ultima tappa prima del trasferimento in Austria. Quasi 140 chilometri da Ora a Merano con il passaggio dal Passo Mendola. La diretta dalle 13:00 su PMGSport.